CONDIVIDO IN VELOCITA’

Ho sempre avuto una passione sfrenata per la velocità ed ho sempre pensato che per andare da A a B la via migliore fosse quella piu’ rapida.

Oggi mi occupo di comunicazione e  personal branding e penso che la velocità e la scelta della strada piu’ breve, siano un’ottima strategia per chiunque voglia distribuire contenuti rilevanti e di valore.

Viviamo in una realtà che ha fatto del tempo il suo bene più prezioso ma anche il più difficile da gestire.

Bombardati di informazioni, inseguiti da anatemi digitali, fake news e consigli  miracolosi, siamo ormai obbligati ad usare il contagocce per diversificare la nostra attenzione e di conseguenza il nostro tempo.

Io credo, quindi, che la gestione del tempo e dei contenuti sia la prima regola per fare del personal branding efficace.

“Dire molte parole e comunicare pochi pensieri è dovunque segno infallibile di mediocrità; invece segno di testa eccellente è il saper rinchiudere molti pensieri in poche parole” – Arthur Schopenhauer

Nel momento in cui si investe sul proprio brand personale è fondamentale considerare che le persone hanno a disposizione un tempo ridotto per conoscerci, per capire cosa facciamo e quali problemi risolviamo.

Cerchiamo perciò di usare parole semplici per trasmettere idee GRANDI e frasi brevi per raggiungere il nostro pubblico.

Penso sia importante comprendere ed accettare, che per ricevere qualcosa dagli altri, si deve essere prima disposti a donare qualcosa di sé.

Coltivare il proprio personal brand vuol dire essere generosi e mettere a servizio della comunità quello che si sa fare meglio. Aiutando gli altri rafforziamo la nostra reputazione. Donando il nostro know-how costruiamo la nostra professionalità.

Nel personal branding il modo migliore per differenziarsi è riscoprire il valore della condivisione del sapere ed oggi, in un contesto che ci vuole distanziati ed in cui la nostra umanità passa solo attraverso un display, mettere in comune la nostra esperienza, il nostro vissuto, ci permette anche di superare le barriere che questo virus ci ha violentemente imposto.

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